lunedì 8 aprile 2013

LA CITTA' IDEALE un film di Luigi Lo Cascio dall'11 Aprile nei cinema, Trama, trailer ed immagini

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La Città Ideale dall'11 Aprile l'opera prima di Luigi Lo Cascio
Michele Grassadonia è un fervente ecologista. Molto tempo fa ha lasciato Palermo per trasferirsi a Siena, che lui considera, tra tutte, la città ideale. Da quasi un anno sta portando avanti un esperimento nel suo appartamento: riuscire a vivere in piena autosufficienza, senza dover ricorrere all’acqua corrente o all’energia elettrica. In una notte di pioggia, Michele rimane coinvolto in una serie di accadimenti dai contorni confusi e misteriosi. Da questo momento in poi, la sua esperienza felice di integrazione gioiosa nella città ideale comincerà a vacillare.  
 
Ha già avuto un De Sica nel 2003 per la sua felicissima carriera di attore. Ne vince adesso un secondo per il film che questʼanno si è scritto e diretto esordendo come regista, La città ideale, che molti convinti consensi ha raccolto pochi mesi or sono alla 69a Mostra di Venezia.” (dal sito del Premio De Sica)
Luigi Lo Cascio ha ricevuto dal presidente Giorgio Napolitano il premio “Vittorio De Sica” per la miglior opera prima, nel corso di una cerimonia che si è svolta nel Salone degli Arazzi del quirinale.

 
Nell’ambito dell’ottava edizione dei Rencontres du Cinéma Italien de Toulouse, La città ideale ha ottenuto il Premio della critica.
Il Festival si svolge al cinema ABC di Tolosa, dal 30 novembre al 9 dicembre 2012.
 
A Venezia il film è stato premiato dalla giuria Arca CinemaGiovani come miglior film italiano al Festival. La giuria del premio, composta da più di una settantina di ragazzi sotto i 26 anni, ha motivato la sua scelta in questo modo:
“Per aver mostrato criticamente le contraddizioni di un mondo che guarda più alla forma che alla sostanza. Per aver palesato la difficoltà, nell’Italia odierna, di raggiungere la verità, ormai dispersa tra burocrazia, lungaggini e silenzi, nel continuo riflettere tra giusto ed ingiusto, attraverso un susseguirsi di immagini folli e un fluire spontaneo di colori e dialoghi audaci. Per un’interpretazione in chiave moderna della tragedia umana dell’Amleto, in cui il protagonista, dispersi gli ideali e disillusi i sogni, si rassegna ad una dolorosa consapevolezza del reale che travolge lo spettatore spronandolo a mettersi in discussione e a migliorarsi.”
 


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