
Padre Manolo, il direttore del collegio, ha un interesse per Ignacio, del quale abusa, e per questo fa allontanare Enrique dal collegio.
Dopo diversi anni, siamo ormai nel 1977, Ignacio (travestito da donna e fingendosi suo sorella) torna da Padre Manolo per vendicarsi del fatto che quest'ultimo, tanti anni prima, avesse allontanato il suo Enrique dal collegio nonostante gli avesse promesso il contrario. Lo ricatta: se Padre Manolo non le darà 1.000.000 di pesetas, farà pubblicare il racconto su quello che avveniva all'interno del collegio rivelando quindi la colpevolezza di padre Manolo.
La storia si conclude con l'uccisione di Ignacio da parte di un confratello di padre Manolo per sottrarsi al ricatto.
Enrique è il regista di questa storia e Juan (che continua a fingersi Ignacio) insiste per interpretare il ruolo di Zahara (protagonista che, nel racconto, ha casualmente ritrovato Enrique ormai adulto). Enrique accetta, però si accorge che colui che crede Ignacio è strano, gli sembra completamente cambiato rispetto agli anni della scuola, e così inizia ad indagare su di lui. Si reca in Galizia dove incontra la madre di Ignacio, che gli racconta come Ignacio sia morto quattro anni prima. Da una foto Enrique capisce che il ragazzo che si finge Ignacio è in realtà Juan, il fratello minore. Scopre inoltre che il racconto "la visita" è stata davvero scritta da Ignacio prima di morire, ispirandosi ai ricordi degli anni passati in collegio.
L'ultimo giorno di riprese del film (Juan non ha ancora confessato la sua vera identità) Enrique riceve la visita del signor José Manuel Berenguer, cioè il vero padre Manolo, ormai dimesso dallo stato clericale, sposato e con figlio, il quale gli confessa che la morte di Ignacio è avvenuta in realtà in altro modo. Prima che Ignacio morisse, padre Manolo, ricattato dallo stesso, aveva cominciato a fargli visita sempre più spesso, accampando scuse varie per posticipare la consegna della somma chiestagli in cambio del silenzio solo per vedere il fratello Juan, del quale si era innamorato, e ammette che erano stati lui e Juan, divenuti amanti, ad organizzare un piano per uccidere il fratello tossicodipendente che aveva promesso di disintossicarsi senza però ottenere risultati.
Juan si sarebbe occupato di recuperare la droga e poi sarebbe andato per qualche giorno dalla madre per evitare ogni sospetto, mentre padre Manolo avrebbe dato la droga ad Ignacio per ucciderlo.
Terminato il racconto, Enrique se ne va amareggiato e deluso, Juan lo segue fino alla sua villa e per giustificarsi dice che in realtà era stato Padre Manolo ad organizzare il piano perché Ignacio lo ricattava, e ammette quanto sia stato difficile avere avuto un fratello come lui per il giudizio della gente. Nell'ultima scena Juan consegna ad Enrique l'ultima lettera di Ignacio: la lettera è incompleta, riporta solo la prima riga.
La scena si chiude con delle didascalie in cui si legge che Juan dopo qualche tempo ha investito Padre.
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