lunedì 12 aprile 2010

SCONTRO TRA TITANI a sorpresa si conferma primo ma è polemica per il 3D fasullo

Final Wknd Top3:
Clash of the Titans $26,633,209
Date Night $25,207,599
Dragon Trainer $24,863,535

Questi i dati ufficiali finali dal mercato Nord Americano, dopo il calo di Venerdì Scontro Tra Titani ribalta i risultati sabato e domenica confermandosi primo per il secondo weekend consecutivo e superando la commedia Date Night di quasi 1,5 milioni.
Ma per Scontro Tra Titani è polemica per il 3D, dopo James Cameron che si dice contrario alla conversione dei film 2D in 3D (già Alice in Wonderland confermava la qualità assai bassa rispetto a film nati in partenza in 3D come A Christmas Carol, Avatar) a scendere in campo contro il 3D fasullo è questa volta Jeffrey Katzenberg con una rovente intervista su Variety.

da e-duesse:
Jeffrey Katzenberg, CEO di DreamWorks Animation, ha rilasciato a 'Variety' una lunga intervista in cui, tra l'altro, si esprime polemicamente contro la pratica della riconversione di film 2D in 3D. «Credo – afferma Katzenberg – che ci troviamo a un vero e proprio punto cruciale. Oggi il 3D nei cinema offre probabilmente la più grande innovazione e opportunità di qualsiasi cosa avvenuta negli ultimi decenni per chi fa film, studios, esercenti e, fatto più importante, per i consumatori. Il problema di 'Scontro tra titani' non riguarda la disponibilità di sale o l'accesso ai cinema, riguarda cosa il film rappresenta: un'esperienza diversa. E, secondo il mio parere, se questa viene replicata e diventa lo standard, è la fine del 3D». Il produttore prosegue sostenendo che la riconversione è un trucco per ingannare il pubblico, ma alla lunga gli spettatori capiranno la differenza e si allontaneranno dalle sale: «Quanti film ci vorranno, uno, tre o cinque, prima che il pubblico arrivi a discernere la differenza tra buono e terribile? Ma quando questo accadrà noi avremo già ucciso la gallina dalle uova d'oro». Per Katzenberg la differenza tra film pensato in 3D e film riconvertito è sostanziale: «Un regista che pensa e dirige la sua storia con il 3D come parte dello storytelling è enormemente diverso da un film in 2D che subisce un basso e sporco processo tecnico di post produzione. È una cosa assolutamente analoga a prendere un film in bianco e nero e colorizzarlo. È possibile tecnicamente ma non è quello che l'ideatore aveva in mente. E non funziona. Dico con assoluta sicurezza che attualmente, al giorno d'oggi, per quest'anno, non esiste nessuna tecnologia che può prendere un film in 2D e può trasformarlo con la post produzione in un film 3D di alto livello. E se noi come industria sceglieremo questa riconversione in post produzione, è la fine». Il punto, secondo Katzenberg è anche che «noi chiediamo agli spettatori di pagare il 50% in più per vedere questi film. Perciò credo che ci sarà una forte reazione. Sarà un colpo di frusta. Si allontaneranno molto velocemente».

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