lunedì 25 febbraio 2008
OSCAR per gli Italiani: Marianelli, Ferretti e Lo Schiavo
MIGLIOR SCENOGRAFIA : SWEENEY TODD - Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo
"Dovremo far rinforzare la mensola del cammino: dovrà reggere quattro Oscar". Scherza Dante Ferretti felice per la vittoria, insieme alla moglie Francesca Lo Schiavo, di altre due statuette per le scenografie del film di Tim Burton Sweeny Todd. Una vittoria inaspettata. "Ero sicuro al cento per cento che l'Oscar venisse dato a Il petroliere. Sono rimasto veramente sorpreso quando ho sentito il mio nome. Non mi ero preparato neanche il discorso". Dal palco del Teatro Kodak, Ferretti ha ringraziato soprattutto il regista Tim Burton e il protagonista Johnny Depp. Ma ha confidato ai cronisti presenti a Los Angeles: "Durante il discorso di ringraziamento temevo di fare una gaffe: confondere Scorsese con Burton e ringraziare il regista sbagliato".
Per Ferretti e Francesca Lo Schiavo è il secondo Oscar dopo ben sedici candidature accumulate in famiglia. "Troppe volte in passato abbiamo visto premiare un lavoro inferiore per l'effetto domino di un film che vince in tutte le categorie, anche dove non meriterebbe. Questa seconda vittoria è forse ancora più bella della prima - prosegue Ferretti - ma non faccio ingiustizie. Per me questi Oscar sono due gemelli. Dopo il successo con The Aviator è una conferma dell'apprezzamento per il nostro lavoro. Una cosa che mi fa molto piacere. Dedico questo Oscar a tutte le persone che fanno il mio mestiere".
MIGLIOR COLONNA SONORA: ESPIAZIONE - Dario Marianelli
"Sono molto orgoglioso di essere italiano, ma più ancora di questo mi sento veramente orgoglioso: di essere allo stesso posto e nello stesso momento partecipe del successo di due grandi talenti come Dante e Francesca. Il solo fatto di essere menzionato nella stessa frase con loro è per me un grande onore". Era emozionantissimo Dario Marianelli quando è salito sul palco del Kodak Theatre per ritirare l'Oscar per la colonna sonora di Espiazione, tanto che, come ha confessato, gli tremavano le gambe: "Spero di non avere detto cose troppo sconclusionate sul palco - ha chiesto, stringendo in pugno la statuetta, appena fuori dal palco - mi sembrava di sentire parlare un'altra persona".
Marianelli ha poi commentato il passaggio chiave del film di Joe Wright, quello in cui l'accostamento tra il suono dei tasti della macchina da scrivere e la sua musica diventa quasi un duetto: "Tutto è cominciato quasi per sfida: vediamo un po' cosa riusciamo a fare usando il suono di una macchina da scrivere come elemento musicale. Abbiamo fatto molti esperimenti prima di giungere alla soluzione finale".
si ringrazia il sito "Cinecittà" per i commenti dei vincitori italiani all'Oscar 2008.
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