lunedì 15 febbraio 2010

ALICE IN WONDERLAND a rischio programmazione negli USA, Gran Bretagna e Italia

dal Giornale dello Spettacolo:
Se la Disney procederà nel suo intento di accorciare a 12 settimane, contro le normali 17, la window per l'uscita in Dvd di Alice in Wonderland, di Tim Burton, i circuiti inglesi di sale Odeon, Vue e Cineworld boicotteranno il film 3D. Intanto, Odeon e Vue hanno interrotto la campagna promozionale e la prevendita dei biglietti del film, la cui uscita in Gran Bretagna è prevista per il 5 marzo. Secondo gli esercenti britannici, riferisce il quotidiano Guardian, l'accorciamento della window demotiverebbe il pubblico verso il film in sala. La Disney risponde che il 97% degli incassi viene realizzato nelle prime otto settimane di programmazione di un film al cinema.
da e-duesse:
La reazione di circuiti e associazioni dovuta all'intenzione di Disney di ridurre la window. Le posizioni di Uci e The Space Cinema e di Anec/Anem
Dopo Stati Uniti e Gran Bretagna, anche in Italia Disney sembra aver manifestato la volontà di accorciare la window tra uscita cinematografica e release home video del film 'Alice in Wonderland' di Tim Burton, la cui distribuzione è prevista a partire dal 3 marzo. Si parla di un’uscita in dvd a circa 12 settimane dall’uscita theatrical. La comunicazione sarebbe pervenuta finora solo ad alcuni circuiti. Non si è fatta attendere la replica da parte degli esercenti. «Ad oggi Uci non programmerà il film» afferma a e-duesse Andrea Stratta, amministratore delegato e direttore generale del circuito. «La situazione è in divenire: sono in corso trattative a Londra, ma se a livello contrattuale rimarrà quest'impostazione, che prevede una window ridotta, noi non prenderemo il film. Abbiamo già smontato i trailer e tolto i materiali relativi ad 'Alice in Wonderland' dalle nostre strutture». Giuseppe Corrado, presidente e amministratore delegato del circuito The Space Cinema dichiara: «Ufficialmente non ne abbiamo ancora avuto notizia, ma abbiamo fatto sapere a Disney che se dovessero cambiare le condizioni del contratto che abbiamo stipulato, e le finestre essere ridotte, il contratto stesso decadrebbe e anche noi non programmeremmo il film».Della questione si stanno occupando anche le associazioni degli esercenti: Anec e Anem hanno mandato una lettera congiunta ufficiale alla Disney: «La nostra idea – afferma Paolo Protti, presidente Anec – è che prese di posizioni unilaterali non possono essere accolte e che il tema delle window deve essere soggetto a un confronto ad ampio raggio».

Nessun commento: