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#FOXCATCHER il commento al film di #Benful.
Foxcatcher ci racconta la vera storia dei fratelli - campioni olimpici alle Olimpiadi del 1984 - Dave e Mark Schultz e del loro "allenatore" il miliardario filantropo, ornitologo John du Pont (detto "aquila d'oro") dal loro incontro fino (SPOILER) all'assassinio del lottatore Dave avvenuta nel 1996 per mano dello stesso du Pont.
Il film diretto da #BennettMiller (Moneyball) - vincitore come miglior regista al Festival di Cannes - è soprattutto una grande prova d'attori, una pellicola dal cast strepitoso interpretata da #SteveCarell (quasi irriconoscibile nel ruolo di du Pont) a #MarkRuffalo (Dave), entrambi hanno ricevuto la nomination agli #Oscar, bravissimi ma devo ammettere che a me ha convinto principalmente #ChanningTatum (Mark), l'ex ballerino, modello attore è qui forse alla sua prova più importante in una carriera fino ad oggi costellata di blockbuster (G.I Joe, Magic Mike, 21 Jump Street, Step Up, Sotto Assedio) e film sentimentali (Dear John e La Memoria del Cuore) nella parte di un remissivo Mark che incarna gli ideali del sogno americano e che cade vittima del suo falso "mentore".
Il regista con questo film biografico descrive un'attenta analisi (fin troppo, il film è abbastanza lento soffermandosi molto sull'aspetto alienante del protagonista) della follia umana (du Pont), la caduta in depressione che diventa ossessione di un uomo che lo spinge a commettere molteplici atti terribili fino all'estremo drammatico finale, vittima egli stesso di un'ideologia e di un mondo capitalista che lo protegge.
Nel cast del film anche #VanessaRedgrave - interpreta la madre di Carell - la 78enne attrice ci regala l'interpretazione di una donna che attraverso la disinstima verso il figlio ne determina la sua megalomania assecondata da una società che si fa complice dei suoi atti.
La pellicola - a nostro parere - ha anche un risvolto omoerotico, du Pont in passato è stato accusato da un suo ex-assistente di essere stato licenziato per essersi rifiutato come amante, le attenzioni ossessive verso i suoi atleti (che vanno al di là del ruolo di un coach) non sembrano passare inosservate nella pellicola.
Assolutamente da vedere!
Fulvio Bennati
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