martedì 17 dicembre 2013

SPAGHETTi STORy dal 19 Dicembre cercalo nei cinema, il film indipendente italiano che vi sorprenderà. Regia di Ciro De Caro.

dopo il saltino, trama immagini e trailer...

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Spaghetti STORy è il primo lungometraggio del regista Ciro De Caro,  già apprezzato dalla critica ha partecipato a numerosi festival (Cine Italiano! Hong Kong • Moscow International Film Festival • Reykjavik International Film Festival • Krakow Off Plus Camera • RIFF Rome Independent Film • Dhaka International Film Festival • Giornate del Cinema di Napoli • Festival San Marino Film Festival, Titano d’Argento Amarcord per la Miglior Regia) e adesso affronta il mercato con l'uscita in sala - grazie a 'Distribuzione Indipendente' - in quella che forse è la data di uscita più difficile dell'anno, il 19 Dicembre.
'Spaghetti Story' dovrà vedersela da subito con i Blockbuster di Natale, quindi per resistere nella sua permanenza in sala, avrà bisogno da subito di riempire gli schermi a disposizione (seguite i nostri aggiornamenti su Facebook e sul sito ufficiale del film: http://www.spaghettistory.com/SPAGHETTi_SToRy_-_HOME.html )
 
Valerio è un bravo attore, ma si arrangia con impieghi part-time nell’attesa di poter vivere del proprio lavoro. Il suo amico Scheggia vive ancora con la nonna, ma sa già come crearsi “una posizione”. Serena è una studentessa, ma vorrebbe costruire una famiglia con Valerio. Giovanna lavora come massoterapista, ma sogna di diventare chef di cucina cinese. Quattro giovani adulti dei nostri giorni, che sembrano avere le idee chiare su chi sono e cosa vogliono ma di fatto restano ingabbiati nei propri schemi mentali. Ognuno giudica l’altro, ed è cieco di fronte alle proprie esigenze e potenzialità. Quando la giovane prostituta cinese Mei Mei entra a far parte delle loro vite, tutto cambia rapidamente.
 
Spaghetti Story è un film totalmente indipendente, in cui ho voluto raccontare la mia generazione, troppo spesso dimenticata dalle commedie giovanili che vanno per la maggiore. È un film low budget, anzi, sarebbe più corretto dire no budget: ho preferito agire piuttosto che restare in attesa di un vero e proprio finanziamento, non ho voluto correre il rischio che il film non vedesse mai la luce. Troppo spesso, infatti, nell’attesa di opzionare un attore famoso per invogliare un produttore a investire o ricevere i fondi che non arrivano, i film non vengono prodotti, e le storie che dovrebbero raccontare la “nostra storia” non vengono raccontate.
Spaghetti Story entra nelle vite dei giovani adulti di oggi e ne fa un ritratto onesto, veritiero, ironico ed emozionante. Racconta di ragazzi che conducono vite dagli orizzonti circoscritti, che hanno animi non ancora corrotti, non ancora gretti e, seppur costretti in problemi più grandi di loro, scelgono di correre in aiuto di chi si trova in difficoltà. Spaghetti Story rappresenta la mia generazione non solo per quel che racconta, ma anche e soprattutto per il modo in cui è stato realizzato. È un film molto semplice, girato con l’attrezzatura che poteva entrare nel bagagliaio di un’auto, con una sola ottica (un 50 mm), in soli undici giorni, tra difficoltà e imprevisti che, alla fine, si sono rivelati il vero valore aggiunto, poiché hanno stimolato la creatività e la ricerca di nuove soluzioni. L’uso quasi esclusivo di un solo campo, della macchina a mano, la relativa scelta di pochissimi primi piani e di molti tagli interni (funzionali, ma perfetti per come intendevo raccontare la storia), si rivela essere non solo un’esigenza imposta dalla povertà dei mezzi ma una scelta funzionale, necessaria al racconto di questa particolare storia. Il titolo, non a caso, fa riferimento a un modo tutto italiano di fare le cose, “spaghetti”: semplice, economico, anche povero se vogliamo, ma non per questo privo di creatività, ingegno, passione. Un modo per far sì che, in questo periodo di crisi, le storie non restino nei cassetti e che i film mainstream non siano i soli a vedere la luce; una delle possibili vie per evitare che la creatività soccomba alla mancanza di risorse.
Mi piacerebbe molto che, guardando questo film, altri registi (giovani e meno giovani) si sentano invogliati a seguire la mia stessa strada, scavalcando i falsi ostacoli e guardando alla mancanza di mezzi non come un limite ma come un’opportunità, che ne stimoli ancor più l’inventiva e ne garantisca la libertà di espressione.
Il regista – Ciro De Caro
 
 

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