Ecco le recensioni degli ultimi 4 film visti da Benful, da 'Captain Phillips' con uno straordinario Tom Hanks, 'La Vita di Adele' vincitore della Palma d'Oro all'ultimo Festival di Cannes, il fantascientifico 'Ender's Game' con Harrison Ford e la nuova mini-star Asa Butterfield, infine la commedia italiana 'Aspirante Vedovo' remake del classico 'Il Vedovo' con DeLuigi/Littizzetto al posto di Sordi/Valeri...scopri dopo il salto quella che ci è piaciuta di più...
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"Quel sangue non è mio"
Basta questa battuta dal film per capire quale delle pellicole citate nel titolo mi sia piaciuta di più nell'ultima settimana di frequentazione al cinema (ieri è toccato anche a 'Machete Kills', seguirà la recensione del nostro horror geek), 'Captain Phillips'. E' lo stesso protagonista, Tom Hanks a pronunciarla negli ultimi...indimenticabili minuti di questo film diretto dal capace Paul Greengrass (sua la trilogia di 'Bourne' ma anche dell'ottimo 'Green Zone', 'United 93' e di quel gioiellino di 'Bloody Sunday') da sola l'interpretazione di Hanks (qui "rischia" il suo terzo strameritato Oscar) vale il prezzo del biglietto ma non gli è da meno il suo antagonista, il pirata somalo Muse (Barkhad Abdi). Storia vera, la nave portacontainer Maersk Alabama, il cui capitano è Richard Phillips (Hanks), viene attaccata ed abbordata da quattro pirati somali armati, l'equipaggio disarmato è nascosto nella sala macchine, i quattro pirati si appropriano di soli trentamila dollari e sequestrano Richard con l'intento di chiederne il riscatto. In fuga su una scialuppa di salvataggio, vengono presto inseguiti dalla Marina degli Stati Uniti che, fingendo di aprire le trattative, tenta di salvare l'ostaggio prima che la piccola imbarcazione raggiunga la costa somala. Mai un calo di ritmo e coinvolgimento emotivo in questa pellicola (se non i primi attimi con un casalingo Hanks), l'umanità del comandante anche verso i suoi stessi sequestratori (oltre che per il suo equipaggio) traspare attraverso gli occhi, il volto di uno straordinariamente ritrovato Hanks (vediamo l'ora di vederlo nei panni di Disney in 'Saving Mr.Banks'). Si cerca di mettere da parte l'inevitabile patriottismo americano (comunque presente) analizzando anche le ragioni (pur sbagliate) che spinge quel popolo in povertà a simili missioni suicide, ricattati loro stessi dai signori della guerra locale. La tensione non vi lascerà scampo.
'La Vita di Adele' vincitore della Palma d'Oro all'ultimo Festival di Cannes si presenta con una temibile durata di tre ore, necessari invece a farci vivere le prime pulsioni amorose di un'adolescente qualunque, che scopre la propria sessualità, le esperienze di vita che porteranno a formare il suo carattere e la sua personalità. Un film assolutamente da vedere perché è una storia d'amore, di sentimenti, esperienze, è VITA. La camera di Abdellatif Kechiche non si stacca mai dal corpo di Adele, siamo testimoni dei suoi sogni, anche quelli peccaminosi, dei suoi amori, della sua vita e delle sue emozioni. Ad Adele è bastato un primo sguardo a quella ragazza dai capelli blu, per mettere in subbuglio la sua eterosessualità - ne farà le "spese" il bel ragazzo - Jérémie Laheurte - appena conosciuto e con il quale prova a vincere inconsciamente (oppure no) la consapevolezza di amare le donne, scopre le prime difficoltà - le tipiche insicurezze di un adolescente - dall'imbarazzo con la famiglia, sua e della sua compagna Emma, fino al raggiungimento della sua piena maturità. Indimenticabile la scena della prima festa/party (grande cinema, il volto di Adele... confuso, perso si confonde con le immagini del film proiettato) in casa di Emma, qui per la prima volta Adele scopre di sentirsi a disagio con la sua stessa compagna (l'età, le esperienze di vita, la cultura...sono diverse), teme di perderla...questo la porterà a compiere scelte diverse che interromperanno il suo cammino con l'amata compagna. Tante e prolungate le scene di sesso esplicite ma mai gratuite e volgari. Forse troppo lunghe ? forse no, il pubblico rumoreggia in sala, e ho l'impressione che si perda l'importanza di questa pellicola, che ha la sua marcia in più nel mostrare il "sentimento vero" che traspare nella storia di Adele e Emma e forte è l'impatto che ne consegue verso un pubblico etero in una società omofoba come la nostra. Nonostante le tre ore di durata, il film perde alcuni archi narrativi (i passaggi scolastici, lo scontro con i compagni di scuola) e su tutti forse quello più interessante, non sappiamo, se la famiglia di Adele scopre l'identità sessuale della figlia e la sua reazione(o forse non è importante)...Pellicola da non perdere anche per l'ottima interpretazione delle due protagoniste giustamente premiate come il Film con la Palma d'Oro.
'Ender's Game' amante della fantascienza e di Harrison Ford (il mio attore feticcio) non potevo fare a meno di vedere questa trasposizione dell'omonimo romanzo di Orson Scott Card (e cercando di trascurare le ignobili dichiarazioni omofobe dello scrittore che hanno scatenato - giustamente - le associazioni gay costringendo la casa di produzione Summit a dichiarazioni ingiuriose contro l'autore), non avendo letto il romanzo non posso giudicare quanto si sia condensato o meno nella trasposizione cinematografica. Il film si lascia vedere grazie alla spettacolarità delle immagini, seppur non in 3D, le scene del "gioco" in gravità sono molto profonde tanto da farti sembrare di lievitare nel vuoto come i protagonisti della pellicola, bravino Asa Butterfield (Ender) in perenne lotta nel suo equilibrio interno tra forza e sentimento, certo fa discutere vedere dei ragazzini spinti alla guerra e ad una formazione disumana in puro stile 'Full Metal Jacket' con un novello colonello/padre Harrison Ford, bene anche le due stelle nascenti Abigail Breslin e Hailee Steinfeld.
Concludiamo la rassegna dei film visti negli ultimi sette giorni con la commedia (ma si ride ?) italiana 'Aspirante Vedovo', il film parte già svantaggiato per essere l'insopportabile remake di una pietra miliare del nostro cinema quale è 'Il Vedovo', con l'indimenticabile mostro sacro Alberto Sordi e una straordinaria Franca Valeri nei ruoli di Nardi e Almiraghi, qui ripresi in questa "copia" da Fabio DeLuigi e Luciana Littizzetto, il problema di questa pellicola è il fatto di essere rimasti ingabbiati/ancorati al remake, i due protagonisti attuali sembrano fermati nella loro naturale comicità, soprattutto Luciana, il suo "gnu gnu" non riesce - nonostante la sua simpatia - a prevalere sul "cretinetti" del 1959, a DeLuigi preferiamo di gran lunga il suo galoppino Stucchi (Alessandro Besentini) che si darà da fare per escogitare sistemi per liberarsi dell'imprenditrice (corrotta e crudele quanto basta in una reale società rappresentata nel film tra politica e chiesa) Susanna Almiraghi tra incidenti aerei scampati, burroni ecc...giusto 2/3 sorrisi in sala niente più, mai una fragorosa risata. Occasione mancata e come sempre mai provare a rifare i capolavori.
Fulvio Bennati
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