Presentato al Festival di Cannes 2012 e apparso in diversi festival sparsi per il Mondo (in Italia all'ultimo Torino Film festival) 'Maniac' è il remake del thriller/horror diretto nel 1980 da William Lustig, questa volta ad impersonare il serial killer in cerca di scalpi è Elijah "Frodo" Wood, ecco la recensione di Francesco (The Horror Geek). Il film già uscito in Francia sarà disponibile al cinema e in VOD a Giugno negli Usa.
Nell’ondata dei remake di questi ultimi dieci anni non poteva mancare il classico degli anni ottanta di William Lusting, "Maniac". Il nuovo lungometraggio si basa - oltre che sulla vecchia storia scritta da Joe Spinelli - su una rilettura di Gregory Levasseur, C.A. Rosenberg, e soprattutto del regista francese Alexandre Aja. E' probabilmente grazie a quest’ultimo - già autore di ottimi titoli tra i quali “Alta Tensione" 2 "PIRANHA 3D"- che il film è uno dei migliori prodotti tra i tanti rifacimenti di vecchi classici.
La trama è esile, forse troppo. Un ragazzo turbato, veramente tanto turbato, pedina belle ragazze, le uccide e poi gli toglie lo scalpo. Con questo si potrebbe riassume gli 89 minuti di film se non fosse che l’intero film è tutto o quasi visto dagli occhi dello psicopatico protagonista, rendendo la pellicola "curiosa" e originale.
Elijah Wood interpreta il ragazzaccio Frank. Il nostro Frodarello bravo e inquietante. Lo ricordate alle fine del terzo capitolo de “Il Signore degli Anelli? Quando ha occhi sgranati, è ed magrissimo, bianco e parla come il culo di una gallina? Beh tagliategli i riccioloni ed avrete il protagonista di Maniac. Veramente spaventoso e inquietante. A tal punto che viene da domandarsi come riesca ad imbroccare le ragazze del film… perché capisco averNE voglia (vedasi la ragazza tatuata) ma lui l'etichetta “Io psicotico e ti ucciderò” ce l'ha marchiata in fronte. Comunque bravo Wood che ha riproiettato un personaggio veramente devastato, riflesso solo negli specchi, nelle lame lucenti dei coltelli o nei ricordi. Quest'ultimi tutti rivolti alla ormai defunta figura materna, mignotta per eccellenza (io geloso è vero) e forse in parte causa dei “piccoli” disturbi del ragazzo. Dico in parte, perché Aja è stato molto bravo. Molti di voi potrebbero cascare nell’ovvietà della trama, o meglio in quello che furbescamente la trama in superficie cerca di farti credere, su come Frank sia diventato un mostro. Lo scrittore è stato acuto nell'aver seminato altri indizi che portano ad altre cause, più recondite e falsamente minori. Perché rimanendo coerenti con il film, tutto quello che si vede incluso i ricordi è quello che Frank ha in testa. Per fare psicologia da due lire, il vero problema è sempre il meno visibile all'interessato, il nostro Frank è Gay ma non viene mai detto…
Troppi sono gli indizi pseudo invisibili che appaiono e che portano su questa strada. Ammiccamenti, insinuazioni, il sentirsi sporco (ho ancora dolore per le sue mani, vedere per credere) e un'ultima vittima (o eroina) che molto probabilmente "lo" individua dopo due secondi. FagHag la chiamerebbe un mio amico.Lasciando a voi i risvolti e le cause psicologiche di Frank, al film va la palma della migliore colonna sonora (dopo quella di Drive) del 2012. Una di quelle colonne sonore che rendono un film memorabile, che fanno i momenti alti del film, non solo i momenti di tensione o il climax ma una soundtrack che riece ad evocare vecchi film ai quali Maniac fa l'occhiolino come "Manhunter: frammenti di un omicidio" o alle atmosfere di "Miriam si sveglia a mezzanotte".
Il film non sarà ricordato anzi visto, il tragitto che ha fatto tra i mille festival e l'uscita marginale in pochi paesi forse non lo porterà mai alla luce in Italia. Vi auguro di poterlo vedere in un "modo" o in un "altro" perchè spesso viene data preferenza a film da vomito, mentre questo merita alto rispetto se non solo per la musica e il protagonista.
Arreggetivi lo scalpo perchè Frank vi sta osservando.
Francesco Falciani
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