Ad Amity, una piccola località sulla costa atlantica degli Stati Uniti, uno squalo enorme di tre tonnellate fa strage di bagnanti, ma il sindaco, per non far crollare gli affari decide di non chiudere la spiaggia. Quint (Robert Shaw), Hooper (Richard Dreyfuss) e Brody (Roy Scheider) dovranno fermare e uccidere lo squalo.
Dal bestseller di Peter Benchely, Steven Spielberg ci regalo uno dei film più avvincenti della storia del cinema. Premio Oscar® alla indimenticabile colonna sonora di John Williams.
« Un sommergibile giapponese ci mise due siluri dentro la pancia. Stavamo tornando dall’isola di Tinian Leyte, avevamo portato la Bomba, quella che scoppiò a Hiroshima. 1.100 uomini finirono in mare, la nave affondò in 12 minuti. Il primo squalo si fece vivo dopo una mezz’ora, un tigre, di 4 metri. Sai da cosa lo capisci quando sei in acqua? Dalla distanza fra la pinna dorsale e la coda. Noi non lo sapevamo, ma la nostra missione era talmente segreta, che non era neanche stato lanciato l’S.O.S. Per una settimana non dissero che eravamo spariti…insomma, alle prime luci cominciarono ad arrivare gli squali. Noi c’eravamo riuniti in gruppi stretti…una specie di quei quadrati delle battaglie, quei quadrati che si vedono nelle stampe della battaglia di Waterloo. L’idea era che quando uno squalo si avvicinava ad un uomo, quello si metteva ad agitare l’acqua gridando a squarciagola. Qualche volta lo squalo se ne va, ma qualche volta non se ne va per niente…ti fissa dritto negli occhi. Sai cos’hanno di strano gli squali? Hanno degli occhi senza vita, palle nere senza luce dentro…e quando uno ti si avvicina non credi neanche che sia vivo…finché non ti morde. Quelle palle nere cominciano a roteare e poi…a un tratto senti un urlo acutissimo e terribile, e l’acqua intorno diventa rossa e in mezzo a quella schiuma e a quel casino ti arriva addosso il branco…e cominciano a farti a pezzi. Insomma quella prima mattina…perdemmo 100 uomini. Non so quanti fossero, 1.000 squali forse, mangiavano in media 6 uomini ogni ora. Il giovedì mattina capitai accanto a un mio amico, un certo Robinson, di Cleveland, ex giocatore di baseball…era il nostromo. Credevo che dormisse…allungai un braccio per svegliarlo, lui si capovolse come una specie di trottola galleggiante. Era metà. Eh si, se l’erano mangiato vivo dalla cintola in giù. A metà del quinto giorno un Lockheed Ventura ci avvistò, passò a bassa quota e ci vide. Era un pilota giovane, molto più giovane del signor Hooper, comunque ci avvistò e venne a guardare. Tre ore dopo arrivò finalmente una nave appoggio che cominciò a raccoglierci…e vi giuro che quello fu il momento in cui ebbi più paura: mentre aspettavo il mio turno. Non mi metterò più un salvagente addosso. Insomma, eravamo finiti in mare in più di 1.000 e ne uscimmo in 316; gli altri li avevano mangiati gli squali.
Era il 29 giugno del ’45.
Comunque…avevamo consegnato la bomba »
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